Un giorno Albert Einstein osservò che l’istruzione è quel che rimane dopo aver dimenticato le cose imparate a scuola. Il grande fisico intendeva dire che, più di ogni altra cosa, conta allenare la mente, coltivare la propria creatività. Soprattutto, che non deve essere la scuola ad insegnare direttamente competenze e specificità da impiegare nella vita. Le circostanze della vita sono troppo multiformi e imprevedibili per addestramenti specialistici. Non solo. Un individuo non è uno strumento passivo e la scuola dovrebbe contribuire alla crescita di personalità armoniose, non di specialisti. Le stesse scuole tecniche dovrebbero essere impegnate in ...
cervello
La via della Mindfulness
É possibile, in un mondo ipnotizzato dalle fascinazioni dell’orrore, trovare uno spazio spirituale di rigenerazione individuale, la via di un’armonia, una visione unitaria della nostra vita? Tra i motivi della rinnovata attenzione degli psicoterapeuti al problema della consapevolezza vi è, da un lato, l’insoddisfazione per pratiche cliniche che riproducono stancamente linguaggi e liturgie, spesso senza sfiorare i nodi e i dilemmi del disagio psichico; dall’altro, il bisogno impellente di giungere alla consapevolezza incamminandosi sulla via tortuosa ed emancipatrice dell’interiorità. Come punto d’incontro tra la psicologia orientale e la psicologia ...
L’ombra che siamo
Presto dovremo fare i conti con una verità scomoda: l’impressionante accumulo di dati sperimentali non ha accresciuto la nostra conoscenza della quasi totalità delle cause dei disordini della mente. Forse più che tentare di moltiplicare le diagnosi, come ha bene chiarito Allen Frances in Primo, non curare chi è normale (il lutto, l’invecchiamento o la naturale vivacità dei giovani sono sempre esistiti), i saperi clinici dovrebbero provare a cogliere le formidabili possibilità derivanti dal progresso delle neuroscienze. Ma, soprattutto, tornare alla psicopatologia per rileggere più in profondità e in modo nuovo i fenomeni psichici. Da dove ripartire? In ...
Alla ricerca della bellezza
Cosa ci succede quando facciamo un’esperienza artistica e, più in generale un’esperienza estetica? Nell’ultimo mezzo secolo la ricerca scientifica si è spinta sino al confine che divide le scienze della natura dalle scienze della cultura, gettando luce sulla qualità biologica e psichica dell’esperienza estetica, tra le esperienze umane una delle più controverse e affascinanti. In verità, già nei secoli scorsi scrittori e filosofi avevano tentato di comprendere l’essenza della bellezza. Nessuno di loro, però, poteva immaginare che un giorno, con le nuove metodiche di neurovisualizzazione, si sarebbe arrivati a osservare da vicino il modo in cui la ...
Blue Mind …
Jung le chiamerebbe “relazioni acausali”. Giorni fa rileggevo “L’uomo e il mare” di Baudelaire e qualche attimo il mio sguardo cade su un libro che cattura subito la mia attenzione: Blue Mind di Wallace J. Nichols: (Macro Edizioni, presto nelle librerie italiane) intrigante studio sulle connessioni emotive, comportamentali, neurologiche, psicologiche e fisiche che abbiamo con l’acqua. Di questa relazione sappiamo molte cose. Ad esempio che miliardi di anni fa proprio l’acqua ospitò le prime forme di vita del nostro pianeta; che il nostro pianeta è una sfera azzurra la cui superficie è ricoperta, per circa il 70%, di acqua; che questa stessa proporzione ...
Neuropedagogia. Cervello, esperienza, apprendimento
Dal momento in cui nasciamo i sensi diventano le nostre finestre sul mondo. Suoni, odori, sapori, stimoli tattili e, più in generale, ogni esperienza sensoriale, lascia tracce, giorno per giorno, nell’intricata rete neuronale di cui è fatto il nostro cervello. All’inizio questa attività – che ci consente di dare un senso alla realtà – avviene in modo spontaneo e ci permette di riconoscere alcuni stimoli fondamentali: ad esempio, distinguiamo la voce materna da quella di un estraneo, un corpo umano in movimento da uno statico e così via. Ben presto le nostre capacità discriminative si affinano non solo grazie ai processi di maturazione cerebrale, ma ...
Come in un sogno …
Apriamo la porta per entrare in un luogo in cui non siamo mai stati o incontriamo una persona che, siamo certi, non abbiamo mai visto prima. Per un attimo tutto ci sembra familiare: i mobili nella stanza, i rintocchi di un orologio, le espressioni del volto, i gesti. Persino le inflessioni e i toni della voce. A volte abbiamo la sensazione di poter anticipare ciò che sta per accadere. Da un lato, riconosciamo che ciò che stiamo vivendo non corrisponde ad alcun ricordo reale; dall’altro ci sentiamo destabilizzati, come fossimo dinanzi a un evento paranormale, misterioso. Nel déjà vu (letteralmente “già visto”) per un attimo il presente diviene passato ...
Dicionário das Ciências da Mente
Conoscere la mente umana è una delle sfide scientifiche cruciali per il futuro dell’umanità. Solo fino alla metà del secolo scorso sembrava del tutto impensabile che psicologi, medici e neurobiologi potessero esplorare e, in molti casi, comprendere a fondo la natura del pensiero umano e, più in generale, della nostra vita di relazione. Oggi, molti indizi ci inducono a credere che presto sarà possibile accedere ai segreti più inaccessibili del cervello e della mente umana. La crescita rapida delle conoscenze teoriche ed empiriche delle neuroscienze cognitive, facilitata dall’uso di nuove metodiche di indagine come la Risonanza Magnetica, la Tomografia ...