Dal momento in cui nasciamo i sensi diventano le nostre finestre sul mondo. Suoni, odori, sapori, stimoli tattili e, più in generale, ogni esperienza sensoriale, lascia tracce, giorno per giorno, nell’intricata rete neuronale di cui è fatto il nostro cervello. All’inizio questa attività – che ci consente di dare un senso alla realtà – avviene in modo spontaneo e ci permette di riconoscere alcuni stimoli fondamentali: ad esempio, distinguiamo la voce materna da quella di un estraneo, un corpo umano in movimento da uno statico e così via. Ben presto le nostre capacità discriminative si affinano non solo grazie ai processi di maturazione cerebrale, ma ...
bambini
Perché i bambini piangono?
Mi capita spesso di ascoltare giovani madri perplesse e ansiose su quale sia il modo migliore di affrontare il pianto del proprio bambino. La loro ansia si placa rapidamente quando ricordo loro che, per i bambini, come per quasi tutti i mammiferi, il pianto è un dispositivo comportamentale di primaria importanza che, nella gran parte dei casi, ha la funzione di richiamare l’attenzione dell’adulto sulle sue esigenze fondamentali. Fin dalla nascita, infatti, il bambino è già in possesso di alcuni dispositivi biologico-adattativi che lo mettono in grado, entro certi limiti, di innescare sequenze comportamentali nei genitori naturali o negli individui ...
Ripensare Piaget …
Per lungo tempo, gli psicologi hanno considerato lo sviluppo del ragionamento come un processo che evolve progressivamente verso le più elevate competenze logico-formali. In particolare, la capacità di calcolare la probabilità degli eventi era considerata decisiva per esprimere giudizi e prendere decisioni razionali. Jean Piaget è stato tra i primi ad indagare lo sviluppo del ragionamento probabilistico nei bambini, descrivendone i diversi stadi evolutivi del pensiero. Secondo lo psicologo svizzero, è nell’ultimo stadio, quello operatorio-formale (intorno agli 11 anni), che si manifesterebbero le espressioni più alte del pensiero ipotetico-deduttivo ...